Ott 29, 2021
Lo scorso 21 ottobre si è svolta la undicesima edizione del Forum -ideato da PLEF e Ndb- Marketing Consapevole- e dedicato all’evoluzione del largo consumo verso la sostenibilità esaminata nei luoghi d’acquisto, ovvero dove i consumi e stili di vita si riconoscono. L’evento organizzato con Altavia Disko, Edizioni DM, GS1 Italia e ospitato per la seconda volta da Accenture nei sui modernissimi spazi di ACIN – Accenture Customer Innovation Network ha visto partecipare in diretta o da remoto 36 speakers protagonisti di questo mondo e 170 collegamenti da remoto, attratti dal tema della TRANSIZIONE che investe le imprese industriali e distributive così come i cittadini consumatori connettendo in modo indissolubile l’aspetto ambientale con quello sociale ed e economico. L’introduzione del presidente di PLEF, Paolo Mamo, ha evidenziato sia il pessimismo per l’enfasi sull’intensità promozionale e la competizione di prezzo tra canali e l’ottimismo per iniziative come il Green Retail Forum che stimolano le imprese a raccontare i percorsi virtuosi avviati che vanno bene se non si riducono a un beauty contest ma sono tasselli di un progetto condiviso di cambiamento che la TRANSIZIONE richiede. Dai dati dell’osservatorio sull’osservatorio dell’Offerta, llaro Ghiselli, consigliere PLEF, responsabile del Green Retail Forum 2021, ha evidenziato come le iniziative comunicate dagli operatori di mercato siano in crescita esponenziale soprattutto per effetto dei produttori industriali e dei fornitori di servizio. I processi esterni (verso il sociale) sono fra i più applicati, ancor di più di quelli interni( sull’impresa) e degli interventi sui prodotti, ma questi ultimi sono in maggiore aumento in primis per impatti ambientali e in specifico per la lotta al...
Dic 16, 2020
Il Green Retail Forum nasce nel 2011 con l’obiettivo di favorire il dialogo fra i protagonisti del largo consumo, distributori e produttori sul tema dell’evoluzione verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, per volontà di PLEF, e NDB Il marketing consapevole. L’intento è promuovere una trasformazione nell’accesso ai beni di consumo in grado di favorire l’adozione da parte dei cittadini nuovi stili di vita richiesti o attesi, potenzialmente più virtuosi per le persone, la comunità e l’ambiente. Il Forum coinvolge la distribuzione, l’industria produttrice di merci, ma anche fornitori di servizi, impianti e imballi, media, istituzioni, enti ed associazioni e studiosi degli atteggiamenti e comportamenti dei destinatari dell’offerta… La convinzione è che il momento ed il luogo della spesa sia il punto di incontro di tutte queste realtà. L’atto di acquisto esprime le preferenze con le motivazioni sottese che possono essere influenzate dalle scelte dei mix di offerta studiate dal distributore e/o dal produttore, influenzando la qualità della vita dei singoli, comunità e dell’ambiente interno ed esterno. In questi 10 anni il Forum, destinato agli operatori disponibili ad un confronto sui problemi e ad una condivisione sulle opportunità, ha coinvolto più di 180 aziende partecipanti, circa 1500 presenze fisiche e virtuali di pubblico, circa 50 gruppi tra workshops e tavole rotonde e una quindicina di ricerche originali presentate. Molteplici sono quindi i contenuti e le esperienze che oggi, dopo aver traguardato la decima edizione, ci permettono di fare una riflessione su un arco di tempo considerabile già come un anniversario e, fatto ancora più significativo, in un’epoca in cui gli argomenti collegati alle sorti dell’uomo sulla Terra e alla sua...
Ott 20, 2020
“COME SI FA “ Come si fa a sviluppare un approccio sistematico di valutazione sul ciclo di vita dei prodotti in assortimento sia per l’industria che per la distribuzione? La valutazione secondo il LCA e con il protocollo EDP non ha più misteri, non è ancora obbligatoria per la tassonomia dei mercati secondo la UE ma lo diventerà a breve. Molti produttori, circa 11.000 nel mondo, lo fanno ed anche in Italia sono tanti, ma come gestire il progetto economicamente ed organizzativamente per renderlo fattibile e approvabile dalla direzione d’azienda e poterne sfruttare l’efficacia? Questo è quanto ECOINNOVAZIONE, con il presidente Masoni, argomenterà e discuterà con Campioni di grandi gruppi e di PMI e un leader della moderna distribuzione. Come si fa a sviluppare un processo produttivo e distributivo circolare partendo dal modello lineare usato da tutti? Come si fa a convertire le procedure e la cultura organizzativa, alla base di ogni sistema aziendalmente sviluppato, con le preoccupazioni di spiazzamento competitivo di chi è troppo all’avanguardia? Due opportunità vengono in aiuto: la prima è la digitalizzazione, come sistema d’interfaccia diffuso con omogenea cultura delle connessioni e delle competenze da formare all’interno. La seconda è la condivisione come valore indotto dalla controllabilità – tracciabilità delle filiere. Il tema verrà spiegato da GS1 Italy, in prima linea per individuare nuovi standard di relazione tra industria e distribuzione, con l’aiuto un player mondiale del largo consumo e il principale hub per l’evoluzione delle imprese verso i consumatori o meglio i cittadini digitali. Come si fa a comunicare il proprio impegno per offrire al mercato una produzione e proposta commerciale rispettosa dei vincoli...
Ott 14, 2020
Le imprese si muovono secondo regole proprie e di mercato. Nell’approccio alla sostenibilità entrambe queste regole sono investite di nuovi vincoli, opportunità, minacce, rischi e soluzioni. L’agenda ONU2030 con i suoi 17 obiettivi pone in essere riferimenti che coinvolgono tutti, fra cui ovviamente le imprese, determinando nuovi vincoli nelle scelte strategiche ed operative di quest’ultime. L’osservatorio PLEF evidenzia che su alcuni di questi temi l’industria e la distribuzione nel Largo Consumo sono attivi in particolare su alcuni Obiettivi specifici: oltre che sulla promozione del consumo e della produzione responsabile, anche nel contrasto al cambiamento climatico e più recentemente nella salute e nella promozione delle comunità locali. Tuttavia ci si domanda come queste imprese agiscano verso la de-carbonizzazione, la circolarità dei processi, l’utilizzo di energie rinnovabili, la tutela della biodiversità, l’incentivazione della qualità e sicurezza come la partecipazione dei lavoratori o l’ascolto dei propri clienti. Il tema è stringente per tutte le filiere. Nell’agroalimentare induce da impegnare i distributori a selezionare fornitori più virtuosi seppur con prezzi più alti. Nell’ambito del cura casa e persona per gli impatti dall’industria chimica e le implicazioni degli imballaggi. In particolare sul packaging è interessante scoprire quanto le soluzioni di riciclo agiscano in sintonia o in competitività, per esempio nell’ambito del riciclo PET dedicato o quello generico. Cosa succede nella filiera dell’arredo, cosa si impara dall’industria medicale, come agisce un player dell’elettronica. Qual è il ruolo dei leader nazionali ed internazionali rispetto a loro fornitori genericamente ascrivibili alle PMI ed infine come fa un discount a realizzare progetti di sostenibilità a tutto campo? Queste domande e situazioni le tratteremo al GRF con la curiosità...
Ott 3, 2020
Accelerazione o rallentamento di progetti e programmi? La prima tavola rotonda del mattino, vuole ragionare sul vissuto del 2020, caratterizzato dall’esplosione del contagio. Una pluralità di realtà imprenditoriali, diverse per mercati, funzioni e dimensioni ci racconteranno come il COVID 19 ha inciso sui loro programmi. La Grande Distribuzione è chiamata in prima linea a gestire una continuità di offerta per la cittadinanza, passata dallo stadio di accaparramento all’approvvigionamento distanziato. Come ha reagito in termini di aperture, servizi, organizzazione di scelte di assortimenti e condizioni promozionali? Ha mantenuto i propri investimenti o ha dovuto riallocare le risorse su priorità logistiche come il servizio a domicilio o il sostegno all’incredibile crescita del commercio elettronico. La distribuzione specializzata nel Cura casa e persona, è stata interessata da nuove richieste di prodotti per la sanificazione ambienti e igienizzazione personale. Questo ha compensato la probabile caduta e interesse per cosmesi e profumeria? Vegè e Crai ciascuna con grandi esperienze sul territorio nazionale, grazie alla diffusione dei loro centri distributivi e dei loro negozi, daranno evidenza di cosa è successo e scopriremo come una congiuntura così complicata ha di fatto stimolato evoluzioni importanti. Sul fronte industria, Tetrapak, leader mondiale del packaging impegnato sul dibattito sulla sostenibilità del largo consumo, ha trovato il mercato reattivo alle innovazioni. Ci racconterà quindi come queste siano diventate oggetto di comunicazione congiunta col cliente brand producer ed anche col retail sul prodotto a marchio, spiegandoci anche come le nuove problematiche di salute e benessere incidono sugli sviluppi nel packaging. Sentiremo poi una media impresa italiana, Ciccarelli farmaceutica. Avrà trovato più ragione di intervento sullo sviluppo prodotti o sull’innovazione di packaging. Ciccarelli ci...
Set 23, 2020
Gli osservatori e le ricerche che aprono la decima edizione del Green Retail Forum 2020 sono curati da PLEF ed EDM, ACCENTURE e JEME e KIKILAB-PROMOTICA Partiamo dall’Osservatorio PLEF ed EDM, che per il quarto anno consecutivo aggiornano l’analisi delle iniziative dei retailer e industria fornitrice di merci e dei d’impianti e servizi. Curiosità e attenzione è su come abbia influito, nel periodo da marzo a fine settembre, l’emergenza Covid-19, in cosa ha modificato le iniziative dell’industria e della distribuzione? Negli anni passati era emersa una sostanziale predisposizione del retail ad investire sul sociale mentre l’industria emergeva per innovazione con impatto ambientale. Il lockdown ha modificato le priorità delle insegne? La filiera agroalimentare come è riuscita a mantenere i propri rifornimenti? Su cosa ha fatto leva la filiera del cura casa e cura persona per attivarsi sul fronte della sanificazione ed igienizzazione? Tutto ciò ci aspettiamo che emerga dall’analisi delle informazioni raccolte da Distribuzione Moderna e Green Retail New, di base numericamente più alte degli anni passati, segno che probabilmente il COVID 19 ha accelerato anziché rallentare le iniziative ambientali e sociali. Accenture con JEME – un’associazioni di studenti dell’università Bocconi che lavorano come consulenti su commessa per avviarsi alla futura attività professionale, ha analizzato in profondità le priorità della GDO verso la sostenibilità. L’analisi approfondisce, sia in termini strategici che operativi: le soluzioni organizzative, i piani d’azione, i criteri di comunicazione, le possibilità di misurazione e rendicontazione e la valenza competitiva piuttosto che condivisa degli approcci sostenibili. Il quadro di riferimento precede l’era Covid-19, costituendo quindi per le singole aziende un punto di valutazione su quanto potevano considerarsi...
Ott 17, 2019
La nona edizione del forum organizzato da PLEF – Planet Life Economy Foundation per discutere su come evolve il largo consumo attraverso l’osservazione di ciò che accade nella distribuzione, ha richiamato ancora più operatori che in passato (circa 170 presenze nell’arco della giornata). Probabilmente perché il Green New Deal dell’Unione Europea e dall’Italia non è una passeggiata: per la riduzione dei gas serra in Italia bisogna scendere da 460 milioni di tons di CO2 attuali a 260 milioni entro il 2030 e le proiezioni alla luce di quanto già deciso arrivano solo a 380 milioni. Occorrono soldi – la finanza mondiale oggi punta 38.000 miliardi di dollari sugli investimenti responsabili – ma occorrono anche riforme fiscali che riguardino la riallocazione dei sussidi attuali e l’introduzione di una carbon tax. La partita si gioca sul tempo, e il cambiamento climatico, così come l’uso delle risorse del pianeta, procede più in fretta delle reazioni nelle comunità internazionali: si pensi solo che quest’anno a metà luglio avevamo già consumato il pianeta mentre nel 2000 avveniva a settembre (overshoot day). Greta, l’ONU e l’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile stanno mobilitando le persone e l’Italia apparentemente è attiva: guardando i 17 obiettivi al 2030 (SDGs), il nostro paese in Europa è con l’Olanda la nazione più impegnata nella produzione e consumo responsabile, mentre è ultima con la Grecia nel creare lavoro dignitoso. E il mondo del largo consumo cosa fa? Dall’indagine annuale sulle comunicazioni degli operatori (Osservatorio PLEF), si conferma che l’industria è più impegnata sui processi interni (impianti-modelli produttivi) e la distribuzione più sui processi esterni (rapporto col territorio, filantropia),...
Ago 30, 2019
Le imprese adottano secondo il background e la visione degli imprenditori e del board management dei modelli, tanto che nel linguaggio tecnico si parla “obbligatoriamente” di Modello di Attività. Ma i tempi cambiano, le priorità non sono più le stesse e soprattutto i bisogni su cui le imprese si sono impegnate non si esprimono più allo stesso modo. I modelli attivati diventano obsoleti, se non dannosi e quando si capisce l’urgenza di cambiarli ci si scontra con l’abitudine, la sicurezza e il costo che tendono ad impedire le rivisitazioni se non l’innovazione. In questa fase storica la consapevolezza dei vincoli di sostenibilità ambientale, sociale ed economica rende urgente ragionare su ciò che è utile e ciò che non lo è più. Il Green Retail Forum ha preso tre temi su cui la pratica e la letteratura hanno parlato di modelli su cui si pongono delle domande: La Marca o meglio il brand con le sue valenze di attrattività, empatia notorietà rappresenta ancora uno status symbol è testimonianza di stili di consumo non più appropriati; la marca privata (PAM) esprime effettivamente una responsabilità più riconoscibile da parte del pubblico; il territorio dopo le esperienze delle DOP, IGP e DOC può diventare simbolo di orgoglio locale e consapevolezza del bene comune? Il Ciclo di vita che, nella generazione tra gli anni ’70-’90, si è qualificato con l’introduzione del “Best Before” identificando positivamente la responsabilità del produttore anche fuori dai cancelli della fabbrica – ovvero dalla culla alla morte – ha ancora senso? Il rischio che abbia portato a politiche di obsolescenza programmata e ad effetti di scarti e sprechi è effettivo?...
Ago 2, 2019
La filiera di fornitura è considerata dai cittadini consumatori tanto importante quanto la capacità di produrre e controllare la qualità di ciò che viene offerto nel largo consumo, senza però riflettere su chi e cosa c’è a monte della distribuzione e della trasformazione industriale. In questa area di alta sensibilità e ignoranza da parte di chi acquista, la responsabilità degli operatori: industria e distribuzione, fa la differenza, che in alcuni casi diviene competitiva. Il pubblico ha incominciato a sensibilizzarsi al tema con le problematiche del lavoro minorile in alcuni beni di consumo, in particolare abbigliamento e sport. Da problematiche (negative) legate allo sfruttamento del lavoro minorile sottopagato, e da aspetti (positivi) della diffusione del concetto del mercato equo e solidale sono emersi i problemi di molte produzioni dei paesi emergenti, ricchi di materia prima non trasformata. Progressivamente la responsabilità degli acquirenti salì, non potendo o volendo chiudere gli occhi sulle prassi speculative degli intermediari. La certificazione sul rispetto dei diritti umani e via via su pratiche di produzione legali è cresciuta, determinando il tentativo di comunicare sempre più con trasparenza ma….le crisi hanno accentuato il problema portando il prezzo ad un livello di discriminazione prevalente in molti mercati e favorendo la crescita di una mala gestione dei lavoratori nella prima fase dell’attività, che influisce sia sul piano sociale per chi è coinvolto, sia sul piano della qualità, dove la lotta di prezzo schiaccia anche il ritorno economico per un lavoro fatto bene. Di queste problematiche e delle possibili soluzioni ispirate dal principio della trasparenza si discuterà nella seconda plenaria del mattino. Cercando di capire in diverse categorie quali strumenti...
Lug 29, 2019
La nona edizione del Green Retail Forum tiene fede alla sua missione di favorire il confronto tra gli operatori per capire a che punto è l’evoluzione del largo consumo verso la sostenibilità. Esaminerà il comparto dal miglior punto di osservazione: il negozio, una volta definito punto vendita, oggi ridefinito punto di acquisto ma, in ogni caso, – in rapporto alle relazioni che innesta tra persone e beni, e tra chi offre e chi domanda, rimane il punto in cui gli stili di vita e consumo si creano, si modificano e si dimostrano. Gli scenari, come d’abitudine, saranno descritti dai partner Edizioni DM, Altavia, Astarea e Kikilab. L’Osservatorio sulla sostenibilità – condotto da PLEF e Edizioni DM – fornirà un’analisi di quanto gli operatori hanno comunicato come nuove iniziative sostenibili; KikiLab darà un panorama delle innovazioni internazionali, Altavia le interpretazione e Astarea, con l’indagine multiclient, commenterà quanto gli italiani attribuiscono in termini di sostenibilità alle imprese industriali e distributrici. Dagli scenari due temi saranno messi al centro del dibattito. Il primo condotto da Armando Brescia di Edizioni DM riguarderà la relazione tra sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e gli spazi commerciali sia fisici (grandi, grandissimi o piccoli) e quelli virtuali (locali, internazionali, mono/omni canale). Come reggono queste soluzioni, cosa chiedono ai fornitori, che opportunità di servizio offrono e come si configura la loro triple bottom line? Il secondo condotto da Domenico Canzoniero di NDB – Il Marketing Consapevole riguarderò le filiere. Un tema complesso attuale e dibattuto. Come la catena di fornitura di beni agroalimentari o prodotti di abbigliamento o giocattoli riesce o meno ad essere comprensibile al consumatore; come...